L’invecchiamento è un processo naturale che contraddistingue tutti gli esseri viventi ed è la somma di tutte le modificazioni psico-organiche che caratterizzano l’individuo nel corso della vita. La senescenza cellulare comporta ricadute negative su efficienza, omeostasi, riserve funzionali, adattamento psico-fisico del soggetto.

Il processo di invecchiamento dipende orientativamente per il 25% dal patrimonio cromosomiale e per il restante 75% dalla nutrizione, dallo stile di vita e dalla gestione dello stress.

Oggettivamente, l’invecchiamento degli esseri umani è divenuto negli ultimi decenni sempre meno sostenibile dal punto di vista sociosanitario, in virtù dell’incremento esponenziale delle patologie croniche degenerative nell’età avanzata: cancro, malattie autoimmunitarie, neurodegenerazione, aterosclerosi, obesità, diabete. Questo incremento comporta un elevatissimo consumo di risorse sanitarie (farmaci, procedure diagnostico-terapeutiche, ecc.) e un’incidenza notevole di disabilità, in una popolazione sempre più anziana, che ha delegato la propria salute al medico e alle aziende farmaceutiche ed erogatrici di tecnologia. La durata massima della vita umana è rimasta la stessa nei millenni, mentre è invece aumentata la durata della vita media (processo peraltro alterato dal COVID-19).  Purtroppo non si è nel frattempo assistito a un corrispettivo aumento della “salute media”, e questa frattura evidente sta comportando problemi crescenti economici e logistici per la nostra civiltà.

ALIMENTAZIONE, STILE DI VITA E RESILIENZA PSICO-FISICA: attraverso molteplici interventi prevalentemente non farmacologici, la medicina integrata si ripropone di agire su questi tre aspetti, migliorando l´alimentazione, lo stile di vita e l´adattabilità allo stress cronico.

Intuitivamente, questo approccio omnicomprensivo all´invecchiamento porta anche a una serie di vantaggi sul piano degli inestetismi tipici della senescenza di cute e tessuto connettivo, della sarcopenia e dei processi degenerativi corporei che impattano il benessere e l´aspetto esteriore dell´individuo con il passare degli anni.

Dunque si sta preconizzando una forma di Medicina Estetica della longevità, basata sulla terapia dei processi causali, oltre che sulle eventuali procedure medico-chirurgiche del caso, con risvolti positivi innovativi sull’insieme dei processi degenerativi che affliggono l´età media e avanzata.


CAUSE D’INVECCHIAMENTO

  • Tra i principali processi biochimici/ cellulari causali dell’invecchiamento, e quindi del cosiddetto “inflammaging” (invecchiamento causato da una infiammazione cronica cellulare di basso grado) [2], quelli maggiormente riconosciuti [3] sono: a) la produzione di radicali liberi in eccesso (stress ossidativo), soprattutto a livello mitocondriale;
  • L’eccesso di AGE e altri simili prodotti di glicazione);
  • Le alterazioni nei cromosomi (degenerazione del mitoDNA e attrito/accorciamento dei telomeri, errori di replicazione ecc.);
  • La progressiva degenerazione mitocondriale in termini di riduzione numerica e di funzionalità. La scienza biomedica ha sempre più evidenziato l´importanza della psiconeuroendocrinoimmunologia (PNEI), cioè della rete psico-organica che unisce mente e corpo, nel processo di invecchiamento.

Si tratta di un insieme fondamentale e universale di processi biologici presenti in tutti gli esseri viventi da milioni di anni, lo stress acuto, di breve durata, risulta benefico, mentre lo stress cronico è notoriamente foriero di molteplici alterazioni psico-organiche estremamente deleterie per la salute.

 

PROVVEDIMENTI ANTI-AGING

Tra le più validate forme di controllo dei processi di invecchiamento riconosciute all´interno della medicina integrata della longevità, ricordiamo:

  • Restrizione calorica
  • Nutrizione di qualità (ridotto introito dei carboidrati in eccesso, in primis)
  • Digiuno intermittente;
  • Esercizio fisico;
  • Assunzione di nutraceutici (i polifenoli fra i più studiati) ad attività“anti-aging”e regolatori del metabolismo;
  • Regolazione del sistema PNEI mediante psicoterapia, tecniche specifiche di respirazione, meditazione/mindfulness, meccanismi di regolazione del sonno, ecc;
  • Modulazione del microbiota e microbioma (soprattutto intestinale);
  • Attivazione di processi fisico-biochimici ormetici, vale a dire basati su stress di breve durata e ridotta intensità (caldo, freddo, digiuno, ecc.).

Di fatto, la nutrizione è sicuramente al centro di qualsivoglia strategia favorente una longevità salutare; la letteratura scientifica afferma sempre più l´importanza di ridurre i carboidrati, soprattutto quelli raffinati e semplici, a elevato indice glicemico, anche a causa di un loro consumo attuale eccessivo rispetto per esempio all’originaria dieta mediterranea. A un eccesso di carboidrati corrisponde inevitabilmente un aumento di insulina (vero killer silente dell´organismo umano), con glicazione dei tessuti, aumento dello stress ossidativo, della disbiosi intestinale, della sindrome metabolica, della infiammazione cellulare cronica. Accanto alla riduzione dei carboidrati, giova ricordare l´importanza dell’assunzione di proteine animali e vegetali di qualità e soprattutto di grassi “buoni” (omega 3 in primis). I grassi buoni, quali ad esempio il butirrato e simili tipici dell´olio di cocco, dell´avocado e del burro chiarificato, oggi vengono visti come benefici attori nel processo di chetogenesi, con una nota iperproduzione mitocondriale di quella ATP vitale per il nostro organismo. A fronte delle oggettive possibilità della restrizione calorica e di una nutrizione corretta, si è  affermata un’ulteriore modalità “prolongevità” rappresentata dal digiuno intermittente. Il digiuno costituisce una pratica alla quale l’umanità ha da sempre riservato un’importanza straordinaria, anche su basi religiose. Studi scientifici sempre più validati rivelano come il digiuno sia un potente alleato nella prevenzione e nella cura di moltissime malattie croniche degenerative, neoplasie incluse, migliorando notevolmente la sensibilità all´insulina.  Accanto alla nutrizione, la letteratura sulla scienza della longevità riporta una serie di benefici conseguibili mediante i nutraceutici, intesi come integratori alimentari con effetti funzionali sul benessere psico-fisico, complementari (e non sostitutivi) di un’adeguata alimentazione.

 

SONNO E ATTIVITÀ FISICA

Il sonno costituisce un pilastro essenziale per l’equilibrio mente-corpo. La privazione del sonno, o la perdita di qualità dello stesso, alterano la regolazione dei ritmi circadiani e ormonali (melatonina e cortisolo in primis), portando al deterioramento delle capacità cognitive, mnesiche e di concentrazione, all’abbassamento delle difese immunitarie, inducendo un’alterazione del metabolismo; dati di letteratura confermano come un sonno alterato costituisca un fattore di rischio importante per molteplici patologie croniche degenerative.  Nell´ottica delle opzioni mirate al miglioramento di qualità e durata del sonno, possono giocare un ruolo importane l´assunzione di melatonina, un migliore stile di vita e una gestione più resiliente dello stress.

L’attività fisica rappresenta uno dei pochi pilastri scientificamente validati per prolungare la vita media e la salute degli esseri umani. Gli studi dimostrano come siano sufficienti brevi sessioni di 20-40 minuti di attività fisica per almeno 3-4 volte alla settimana per far migliorare il metabolismo e ridurre gran parte dei biomarkers dell’inflammaging, aumentare la biogenesi mitocondriale, ridurre il rischio di patologie croniche, neoplasiche e neurodegenerative, migliorare la salute mentale e la vita sociale. In generale si è dimostrato di maggiore efficacia l’esercizio fisico ad alta intensità (anche se di breve durata), piuttosto che attività di lunga durata ma a bassa intensità. All’opposto, l’attività sportiva eccessiva può rivelarsi controproducente per una buona longevità dell’individuo (ricorre così il concetto dell’ormesi). La già ricordata importanza del rapporto mente-corpo ai fini della salute e della malattia, rende utili alcune metodiche funzionali, quali meditazione, mindfulness, yoga, preghiera, che possono interagire con l’asse dello stress, con il sistema neurovegetativo.


CONCLUSIONI

Riassumendo, l´invecchiamento precoce e patologico, così come l´insorgenza e la evoluzione delle malattie croniche degenerative, vedono le loro basi fisiopatologiche nella nutrizione alterata ed eccesiva, nello stile di vita errato (in primis sedentarietà, sonno alterato, fumo, alcool), nello stress cronico e nella ridotta resilienza. L´approccio olistico e translazionale della medicina integrata della longevità mira a correggere proprio questi fattori negativi, al fine di portare l´individuo a vivere più a lungo e in salute, migliorando l’equilibrio omeodinamico biologico dell´organismo umano e soprattutto la sua resilienza verso le varie forme di stress psico-fisico-chimico che caratterizzano la vita degli individui.

 

È tempo di riaccendere le stelle consigliere della buona scienza biomedica, per riappropriarci della salute e del nostro benessere psico-fisico (e quindi del nostro aspetto esteriore), che dipendono in definitiva per il 75% da quello che mangiamo e da come sappiamo integrare con composti naturali, da come viviamo le nostre giornate e da come tolleriamo lo stress… e non certamente solo da farmaci o tecnologia.

 

Dott.ssa Giulia Boscaini
Carpi | Modena  Emilia Romagna
Tel 392 237 0596
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